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5:28 PM
153 = 1! + 2! + 3! + 4! + 5! = 1 + 2 + 6 + 24 + 120

Sant'Agostino, in uno scritto intitolato

 

 

 

"De Diversis Quaestionibus Octoginta Tribus" (Su ottantatre diverse questioni),

aveva posto l'attenzione su questo versetto del Vangelo e ne aveva fornito una spiegazione

simbolica. Il Signore, spiega il santo di Ippona, aveva fatto all'umanità, sin dal principio,

di due grandi doni: il Decalogo, ossia un gruppo di 10 comandamenti, e i doni

dello Spirito Santo, che sono 7. Questi due valori, il denario e il settenario,

combinati insieme danno il numero 17. Ora, è noto che 153 è un multiplo

di 17 tramite il fattore 9 (153 = 9 x 17), ma è anche la somma

dei primi 17 numeri, ossia:

153 = 1 + 2 + 3 + 4 + ... + 16 + 17

ossia è uno di quelli che in matematica vengono definiti "numeri triangolari".

Il numero 153 ha un'infinità di altre straordinarie proprietà matematiche. Ne citiamo solo alcune, tra le più curiose: è la somma dei primi cinque fattoriali (dove per "fattoriale" di un numero n si intende il prodotto di tutti gli interi che vanno da 1 a n: n! = 1 x 2 x 3 x ... x n), cioè:

153 = 1! + 2! + 3! + 4! + 5! = 1 + 2 + 6 + 24 + 120

Il 153 è anche un numero "narcisistico", cioè uno di quegli strani numeri che si possono ottenere da particolari combinazioni delle loro cifre componenti. In particolare, il numero 153 può essere ottenuto sommando i cubi delle sue cifre componenti:

153 = 1³ + 5³ + 3³ = 1 + 125 + 27
Se si disegna la 'vesica' in posizione orizzontale, prolungando un poco oltre i tratti delle circonferenze ad una delle due estremità, si ottiene la forma stilizzata di un pesce. Questo simbolo si può trovare, ad esempio, tracciato su molte lastre tombali nelle antiche catacombe romane. È un emblema che viene chiamato 'Ichthys' (il nome greco del pesce) perché veniva usato dalle primitive comunità cristiane per dissimulare il nome di Cristo. Scritta in lettere greche, infatti, la parola "Ichthys" è l'acronimo della frase: "Iesus Christos Theios Yios Soter", cioè "Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore":

Successive trasformazioni iconografiche hanno portato, come già anticipato, alla rappresentazione di figure di Santi o Gesù stesso con aureole di questa forma, oppure immagini di Cristo e di Maria in Maestà interamente racchiuse all'interno di una grande mandorla. In questo caso si sfrutta una duplice valenza simbolica della forma: vista come mandorla, o più in generale come seme, essa allude alla generazione della vita e alla vita stessa, in memoria delle parole di Gesù: "Io sono la Via, la Verità e la Vita". Come intersezione di due cerchi, invece, essa rappresenta l'unione di due dimensioni, quella spirituale e quella terrena, nel quale Cristo,

 

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